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La battaglia di Pertuso 

 

Tra il 25 e il 27 agosto del 1944 alle “strette di Pertuso”, all’uscita delle della Val Borbera, partigiani della formazione di Marco e altri provenienti da quella di Bisagno combatterono una  importante battaglia contro le truppe tedesche e repubblichine. A ottobre del 1944 dall’unione dei due gruppi nacque la 58° Brigata Oreste, comandante Aurelio Ferrando, ‘Scrivia’ e commissario politico Giambattista Lazagna ‘Carlo’ dipendente dalla divisione Cichero comandata da Bisagno.

 

Da allora, distrutto a ottobre 1944 il ponte del Carmine alle strette di Pertuso per rendere la valle inaccessibile  ai   mezzi  corazzati,  la  media  e  alta   Val Borbera  e  le  valli  limitrofe  Sisola e  Curone, passarono sotto il controllo partigiano. Una presenza giudicata insopportabile da tedeschi e fascisti che tra novembre e dicembre organizzarono un duro rastrellamento col fine di cancellare i partigiani. Molti i paesi tra cui Rocchetta e Cabella furono invasi dai ‘mongoli’ della Divisione Turkestan, ex prigionieri caucasici addestrati dai tedeschi alla guerriglia antipartigiana. Fu in realtà una azione di rappresaglia contro le popolazioni che subirono razzie, devastazioni e violenze specie ai danni della popolazione femminile. Ma già tra dicembre ’44 e gennaio ’45 i partigiani erano tornati ad occupare le antiche posizioni. 

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